Maria: Madre del buon cammino
IL CAMMINO DELLA MADONNA SULLE STRADE DELL'UOMO
Nella sua vita la Beata Vergine Maria ha seguito i passi del Figlio: piccolo e adolescente, nella Casa di Nazareth; annunciatore della Buona Novella, nelle città e nei villaggi; sofferente e distrutto sulla Via della Croce. Il Vangelo dà anche rilievo ai viaggi della Madonna. Sollecita nel recarsi, in montagna, visita la parente Elisabetta, per recarle il lieto annuncio della maternità, per far sussultare la vita nel grembo della cugina, cantare i prodigi che l'Onnipotente ha operato in Lei, umile sua serva. Il cammino verso Betlemme, carico di incognite, lungo, disagevole, in un alternarsi di luci e di ombre, tra il rifiuto delle «locande» e l'accoglienza dei pastori; la povertà della capanna e il canto degli Angeli. Un cammino segnato da contraddizioni e conflitti. Il pellegrinaggio annuale al Tempio, per incontrare Dio «nel suo luogo santo», lodarlo; fargli dono del Figlio, in fasce a cui promette di «occuparsi delle cose che riguardano il Padre suo», appena dodicenne. Quel lontano cammino della Madre di Dio si prolunga nel settimanale cammino del popolo di Dio al tempio, per celebrare il Giorno del Signore; raggiungere i suoi Santuari e fare esperienze di fede, capaci di imprimere una svolta radicale alla vita. Cammino verso Cana, per far scoccare l'Ora del Figlio; intervenire soavemente per non turbare la serenità del banchetto nuziale di due sposi; per aprire la serie di quei «segni» che si prolungheranno nella storia perchè ognuno abbia sempre il necessario: il pane, la gioia, la salvezza. La strada compiuta per raggiungere il Figlio, assiepato dalla folla, nell'atto di evangelizzarla, offrendo come modello dell' ascolto, la Madre: «Beati coloro che ascoltano la Parola e la mettono in pratica». Infine, l'ultimo viaggio: quello che conclude, nel sacrificio, il cammino di una vita che si è fatta, ostia, offerta, donazione; che si è svolta all'insegna della Croce ed avrà il luminoso epilogo nella Risurrezione, di cui Lei, Maria è già partecipe, divenendo «segno di sicura speranza, e di consolazione, per il pellegrinante Popolo di Dio...».
La costante Memoria dei Caduti della strada si propone alcune precise finalità:
1. La Preghiera del Suffragio. Il Cristiano fonda la sua Fede su Cristo Morto e Risorto. La Risurrezione è vita, senza tramonto. Mentre la carne soccombe, dice S. Paolo, lo spirito... si rinnova, partecipe della vita stessa del Signore Risorto. Tra coloro che sono ancora pellegrini sulla terra e coloro che hanno già raggiunto la Patria, si stabilisce un rapporto strettissimo, che nel Credo chiamiamo «Comunione dei Santi». Questo avviene attraverso la preghiera e la carità.
2. Uno stile evangelico di guida per salvare la vita sulle strade. È la dimensione «sociale» del Ricordo delle Vittime della strada: creare negli Utenti della strada una nuova coscienza nella guida, uno spiccato senso di responsabilità per salvare la propria vita e quella degli altri.
3. Trasformare i mezzi di trasporto in veicoli di amore e di fratellanza. L'automobile diventa un mezzo di comunicazione. Lo spostamento rapido consente di incontrare i fratelli, di stabilire rapporti, di comunicare valori. Permette di «leggere» e scoprire le tradizioni di altri popoli, la loro cultura, la loro religiosità, l'amore che Dio ha seminato nel cuore di tutti, per fare del mondo una sola famiglia.
LA STRADA: PALESTRA DI CARITÀ
Nessuno, sulle strade, è solo. Abitualmente ha qualcuno a bordo della sua macchina, a compiere insieme un viaggio, ad arricchirsi vicendevolmente, nel rispetto reciproco; nella vicendevole edificazione. Sulla stessa strada camminano altri fratelli, che possono venirsi a trovare in situazioni di bisogno. Il fermarsi e dedicare ad essi un po' di tempo, per soccorrerli, per comunicare loro la gioia di una delicata sensibilità, di uno sguardo di bontà, di una mano amica, che può restituire loro sicurezza e serenità, è opera di amore.
LA STRADA: CAMMINO DI PREGHIERA
L'automobilista attento, oltre ai fratelli, sulla strada, sa incontrare Dio: nell'intimità della preghiera, nella contemplazione della natura, che canta la grandezza di Dio, celebra la sua potenza; nel povero di cui avverte la presenza sui margini della strada; nella Chiesa davanti alla quale passa, per recarsi al lavoro; nel cimitero, che accoglie le spoglie dei fratelli; nell'ospedale, in cui c'è chi soffre; nei giardini o nei parchi, nei quali l'immagine di Cristo è sfuocata per il compiersi di atti disdicevoli; per il commercio della droga, per l'emarginazione. L'automobile può diventare veramente «maestra di vita».
LA STRADA: IMMAGINE DI CRISTO «VIA VERITÀ E VITA»
Un giorno Gesù disse alle folle: «Io sono la Via, la Verità e la Vita»: si è definito «strada per l'uomo». Strada pulita e luminosa, che non nasconde sotterfugi; non ammette deviazioni. Scorre e si snoda sotto il sole, senza foschie di nessun genere. Strada diritta, non tortuosa, come quella dell'uomo sempre bisognosa di essere raddrizzata ed appianata. Strada senza loschi intrighi e disonesti interessi. Strada, percorrendo la quale, si è sicuri di giungere, salvi, al traguardo.
LA STRADA: IMMAGINE DEL CAMMINO DELL'UOMO SULLA TERRA
Anche la vita dell'uomo è un cammino. Un cammino a rischio, sempre. Può essere percorso in mille modi. Su quel cammino, trovi ostacoli che vanno rimossi, per non inciampare. Ti trovi al bivio, dove molte frecce indicano altrettante direzioni, che portano in luoghi altrettanto diversi. Allora ti fermi; rifletti in quale direzione camminare. Il ragazzo si interroga sui giochi da scegliere; l'adolescente fissa lo sguardo sulla scelta di vita; il giovane progetta l'avvenire; l'adulto, immesso in una strada che ha poche vie d'uscita, corre, sudando; l'anziano guarda al traguardo vicino. L'importante per tutti sta nel non sbagliare strada. E Cristo ti ripete, fino a stancarti, che Lui è la tua strada.
GIORNATA DEL SUFFRAGIO: TERZA DOMENICA DI SETTEMBRE
Si tiene nella terza domenica di settembre. Nel pomeriggio, alle ore 16,00 si celebra l'Eucaristia, preceduta dalla recita del Rosario che la prepara. La Messa solenne è, ordinariamente, presieduta dal Vescovo Diocesano o da altro Vescovo. Prendono parte al Rito, insieme ai Familiari delle Vittime, le massime Autorità religiose, civili e militari. Numerosi sono i Fedeli, che, in segno di comunione di Fede e di solidarietà con le Famiglie provate, convergono al santuario, a pregare per tutti i fratelli e le sorelle, che hanno offerto a Dio, sulla strada, il sacrificio della loro vita. I Divini Misteri sono celebrati e vissuti in un clima di mestizia, illuminata dalla potenza della Fede e riscaldata dal calore di una carità che sa lenire, nei fratelli, il dolore e colmare il vuoto.
I SEGNI DELLA CELEBRAZIONE DELLA GIORNATA DEL SUFFRAGIO
1. L'EUCARISTIA: SACRIFICIO CHE SALVA
Al centro della Giornata delle Vittime della strada sta il Suffragio Cristiano che ha la sua espressione più alta nella Messa. Cristo si fa «Parola» che illumina e «Pane» di vita; sostegno nella prova, Viatico nel cammino, sorgente di «Acqua viva», a cui si attinge nella calura del viaggio.
2. LA LAMPADA: SEGNO DI VITA
Evoca una realtà viva. E' immagine di Cristo Risorto e Vivo in mezzo a noi. Il Vangelo presenta la lucerna come segno di testimonianza di chi crede in Cristo: è fatta non per essere messa dentro la credenza, ma per essere collocata al centro della stanza, per far luce a tutti quelli che sono nella casa. Ha detto ai Discepoli che loro stessi dovevano essere lucerna e lampada; che dovevano risplendere di opere buone dinnanzi agli uomini, perchè essi glorificassero il Padre che è nei cieli. La lampada, nella Parabola delle dieci Vergini, è invito alla vigilanza, in attesa dello Sposo, per essere introdotti nella sala del banchetto. Lo sposo è Cristo stesso, e il Banchetto sarà il vedere Dio, faccia a faccia. La lampada svela quel patrimonio di affetti, di cui è carico il cuore dell'uomo e li riserva, soprattutto, per coloro che non sono più.
3. L'OLIO: SEGNO DI PACE
È destinato ad alimentare la Lampada. È il prodotto dell'Ulivo, segno di pace: tra le persone, le Nazioni; pace nella coscienza, pace sulle strade. Esiste una guerra detta «bianca» ed è quella della strada, dove ad uccidere non sono le bombe ma la spericolatezza nella guida, l'irresponsabilità nella velocità, l'incoscienza nel pericolo. E questa guerra uccide, ogni anno, in Italia, 10.000 vite umane.
4. IL RITO DI ACCENSIONE DELLA LAMPADA VOTIVA
È collocato al termine della Messa. A compierlo sono, a turno, i Sindaci della Provincia o Responsabili di Enti e di Associazioni che hanno attinenza con i problemi della strada. Il rito è seguito con attenzione e commozione da parte dei Familiari, che sanno scorgere, in esso, al di là di una vita stroncata, il dischiudersi di una vita che non conoscerà più tramonto.