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Maria Bambina - Santuario Madonna del Pilastro La storia della festa di Maria Bam­bina, nel santuario del Pilastro, è as­sai interessante. Fino ad alcuni decen­ni di anni fa, la stessa festa della Bea­ta Vergine del Pilastro si celebrava l' 8 settembre. Così le cronache dell'inizio '700 si esprimono: Oggi (8 settembre) «È grande festa al Pilastro, dove è ti­tolare la Beata Vergine del Pilastro. Si fa la Festa con i primi Vespri e, per­ché grande è il concorso dei Devoti a questa Miracolosa Immagine, s'invita­no più sacerdoti per confessare, cele­brare ed assistere alla Santa Messa cantata ed ai Vespri..». Per ragioni pratiche e pastorali, poi, la Festa fu spostata all'ultima domenica di mag­gio ed inserita nel contesto del mese mariano, più sentito ed intensamente vissuto dai cristiani. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale, che non ha voluto lasciare scoperto l'8 settembre, vi ha collocato una celebra­zione per i fanciulli ed i ragazzi, det­ta: «Fiaccolata dei bambini alla Madre di Dio e mini-marcia della Fede dei ra­gazzi». Nel 1990 l'Abate dell'Eremo di S. Al­berto di Butrio, che sorge sulle colli­ne di Voghera, ha fatto dono al Santua­rio del Pilastro di una graziosissima statuina, opera delle Suore di Maria Bambina di Milano, che era ospitata nella Celletta del celebre «Frate Avemaria» e che i Frati consideravano come preziosa reliquia. Così l'8 settem­bre del 1990, il simulacro di Maria Bambina veniva trasportato dall'Ere­mo di Sant'Alberto di Butrio nella Chiesa di Gragnano, in cui fu esposto alla venerazione dei fedeli e di lì, scor­tato da un corteo di automobili, rag­giunse il Santuario, dove le due Comu­nità fecero, assieme, una grande festa. Ma alla statuina di Maria Bambina, mancava una culla che la ospitasse. A provvederla ci pensarono due giovani sposi. Si decise di commissionare la costruzione al celebre scultore piacen­tino Paolo Perotti. Ne venne fuori un piccolo capolavoro. L'8 settembre del 1992 l'artistico «lettino» di Maria Bam­bina era pronto, ad inaugurarlo ci fu­rono tanti bambini che il Santuario non riusciva a contenere. Ogni anno cresce il numero dei pic­coli e dei loro genitori che vanno ad at­tingere dalla culla di Maria protezio­ne, grazia ed un'infinita gioia di vive­re in quell'innocenza che da essa promana. Davanti a quell'immagine non man­ca mai un fiore, ma soprattutto, la pre­ghiera dei piccoli, che ci ergono sul cal­cagno per vederla e darle un bacio. Co­sì il Santuario si presenta al Pellegri­no come una solenne celebrazione del­la Madre di Dio, dal suo nascere, alla sua maternità fino alla sua partecipa­zione al dolore del Figlio, espressa nel Gruppo del Calvario, custodito nel Sa­crario delle Vittime della strada.